domenica 19 febbraio 2012

Carnevale all'ingrasso

Non sarà Vanezia, ma nel nostro piccolo ce la caviamo abbastanza bene. Si perchè anche nella mia città il carnevale è una festività molto sentita.
Al tempo dei miei nonni era anche più festeggiata e rappresentata. Nel giorno del martedì grasso, la via principale della città era percorsa da carri addobbati e maschere che circolavano tra una folla urlante e festosa. La processione, giunta davanti al teatro comunale, riceveva gli onori della classe benestante, la quale, lanciava monete e confetti alla folla. Successivamente si proseguiva verso la città vecchia dove si intonvano le Lodi di Rocco, una specie di inno ad un povero contadino morto, il quale era stao l'unico capace a piantare bene le  bastenache (carote). Il tutto accompagnato dai partecipanti che, attraverso i loro lamenti, ricordavano il dolore della vedova afflitta.
Oggi questa antica tradizione non esiste più, purtroppo, e il carnevale barese trova la sua maggiore espressione nella cucina. In questo periodo e in particolar modo nei giorni del giovedì/martedì grasso, sulle nostre tavole non possono mancare il calzone di cipolla, il calzone di carne sfrìtte (fritta), le sgagliozze (polenta fritta), le chiacchiere (dette anche frappe), e i confetti di carnevale.
Nella mia famiglia il carnevale si è sempre festeggiato poichè io stessa sono nata in un giorno che spesso "cade" (coincide) con questo periodo dell'anno. I miei compleanni, sin da quando ero una piccola bimba, sono all'insegna delle maschere, dei travestimenti, dei coriandoli e degli scherzi. Quest'anno, ahimè, niente di tutto ciò, poichè per un pelo sono fuori dal carnevale, ma quando è possibile non faccio mancare maschere, addobbi e coriandoli  ai miei graditi commensali.
La poetessa barese Francesca Romana Capriati scriveva che il Carnevale  altro non è che la rappresentazione della vita, tutti quanti indossiamo una maschera: c'è chi dovrebbe piangere e invece se la ride e qualcun'altro che ride per nascondere il proprio pianto.

    specialità carnevalesche


3 commenti:

  1. Non so più come sono arrivata al tuo blog...le vie di blogger sono infinite :)
    Comunque per rispondere alla poetessa direi che almeno a Carnevale indossiamo la maschera che più ci piace, non quella che gli altri si aspettano che portiamo! :)

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  2. quanta saggezza nelle ultime parole nelle parole della poetessa barese!!! Immagino come possa essere festeggiare il proprio compleanno nel periodo di carnevale...sicuramente non mancano i dolci!!! :D

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